15 Ottobre 2020
Da diverse settimane mi capita, leggendo stampa nazionale o stampa di settore, di trovare dati e previsioni sul mercato immobiliare che stridono con altri indicatori economici.
Ma come stanno davvero le cose? Tolto le persone che devono comprare o vendere un immobile per necessità, gli altri soggetti in questa fase sono in attesa. In attesa di capire quanto durerà la seconda ondata; in attesa di capire se a gennaio ci sarà lo sblocco ai licenziamenti e nel caso quali conseguenze può comportare; in attesa di un vaccino che, se fosse disponibile nei primi sei mesi del 2021, darebbe una prospettiva di ripresa per il 2022.
La parola chiave è quindi “attesa”, è la parola che un imprenditore odia di più, ma ogni imprenditore è anche consumatore e da consumatore anch’egli attende. L’attesa non potrà essere infinita soprattutto dopo aver passato, quest’anno, 3 mesi di lockdown che hanno indebolito le riserve emotive ed economiche di tutti.
Nel settore immobiliare è difficile capire cosa accadrà finché il quadro generale non si stabilizzerà ma sia gli operatori che i piccoli proprietari non potranno attendere ancora a lungo ed, a sensazione, entro i prossimi 4 o 5 mesi potremo iniziare a capire quali nuove, o vecchie, dinamiche interesseranno il mercato immobiliare.
Unica certezza, perché registrato in alcune statistiche ufficiali, è un allungamento dei tempi medi di vendita.
L’avvertenza è quella di fare attenzione ai dati che vengono pubblicati oggi perché, senza conoscere i criteri di estrapolazione e senza una lettura incrociata con altri indicatori economici, possono dare un messaggio fuorviante.